sabato 3 agosto 2013

Auguri del Papa ai musulmani per la fine del Ramadan: rispetto reciproco, rafforzare dialogo e collaborazione

Cristiani e musulmani sono chiamati a rispettare in modo reciproco “la religione dell’altro, i suoi insegnamenti, simboli e valori”, educando i propri giovani a questo atteggiamento. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio per la fine del Ramadan, il periodo di preghiera e digiuno cui sono tenuti i fedeli islamici.

Rivolgendosi “ai musulmani del mondo intero”, il Papa si concentra sul tema del Messaggio, “La promozione del mutuo rispetto attraverso l’educazione”, e lo scinde nelle due parole chiave. “Rispetto – afferma – significa un atteggiamento di gentilezza verso le persone per cui nutriamo considerazione e stima”. E “mutuo significa che questo non è un processo a senso unico, ma qualcosa che si condivide da entrambe le parti”.
In ottica sociale e familiare – due dimensioni importanti per i musulmani e sulle quali, sottolinea Papa Francesco, si notano attualmente dei “paralleli” con la “fede e la pratica cristiane – “ciò che siamo chiamati a rispettare in ciascuna persona è innanzitutto la sua vita, la sua integrità fisica, la sua dignità e i diritti che ne scaturiscono, la sua reputazione, la sua proprietà, la sua identità etnica e culturale, le sue idee e le sue scelte politiche”. In altre parole, puntualizza, siamo chiamati “a pensare, parlare e scrivere dell’altro in modo rispettoso, non solo in sua presenza, ma sempre e dovunque, evitando ingiuste critiche o diffamazione”. E qui, afferma, entra in gioco la grande responsabilità di famiglie, scuole, insegnamento religioso, mass media.
Applicando poi il principio del mutuo rispetto ai rapporti interreligiosi, in particolare tra cristiani e musulmani, Papa Francesco scrive: “Siamo chiamati a rispettare la religione dell’altro, i suoi insegnamenti, simboli e valori” e a manifestare “uno speciale rispetto” ai “capi religiosi e ai luoghi di culto”. Poiché, soggiunge, “quanto dolore arrecano gli attacchi all’uno o all’altro di questi!”. Fondamentale diventa trasmettere questa consapevolezza ai giovani. Sul punto, Papa Francesco è netto: “Dobbiamo formare i nostri giovani a pensare e parlare in modo rispettoso delle altre religioni e dei loro seguaci, evitando di mettere in ridicolo o denigrare le loro convinzioni e pratiche. Sappiamo tutti – osserva – che il mutuo rispetto è fondamentale in ogni relazione umana, specialmente tra persone che professano una credenza religiosa. È così che può crescere un’amicizia sincera e duratura”. Ricordando in apertura di Messaggio come la scelta di chiamarsi “Francesco” sia stata ispirata dalla figura di un Santo considerato “fratello universale” per il suo grande amore a Dio e all’umanità, il Papa conclude ribadendo il concetto espresso in marzo al cospetto del Corpo Diplomatico accreditato in Vaticano: “Non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri”. (fonte vatican.va)

Letta, priorità assoluta lotta povertà

(ANSA) - ROMA, 25 LUG La lotta alla povertà estrema è ''una grandissima priorità'' del governo. Lo dice il premier Enrico Letta durante il question time al Senato. ''La povertà estrema non ha rappresentanza, non vota, ma è diffusa e noi dobbiamo dare risposte. Il passo tra disoccupazione e povertà deve angosciare angosciare chi siede in questi banchi. Nel nostro paese ci sono delle situazioni insostenibili e affrontare questi temi è grandissima priorità''.